E’ già la seconda volta che mi reco in Inghilterra per una breve vacanza e già arrivati a Londra ci si accorge che uno dei punti di forza dell’organizzazione di quel paese è proprio il trasporto pubblico.
Oltre a divertirsi con i viaggi in metropolitana ho sempre messo in conto la visita ad un sito particolarmente significativo per la storia delle ferrovie.
Se la prima volta era d’obbligo la visita al Museo Ferroviario Nazionale di York, questa volta non mi sono lasciato sfuggire il Didcot Railway centre della GWR (Great Western Railroad) dove nei giorni particolari sono accese anche due locomotive alla volta! In base al mio calendario ho scelto di andare Sabato 20 Agosto in cui era previsto appunto uno “Steam Day”. Il centro è situato all’interno di un triangolo ferroviario in un vecchio deposito della GWR ora di proprietà della British Rail Network (equivalente della nostra RFI). Mentre la radice est dell’impianto è connessa con la rete nazionale, il piano dei binari prevede due aste abbastanza lunghe sui due lati dove è possibile effettuare delle corsette con una macchina e un paio di carrozze. L’accesso alle corsette è libero una volta pagato l’ingresso per la modica cifra di 10£. Inoltre il centro è dotato di rimessa e officina per le macchine, piattaforma girevole, squadra rialzo per le carrozze con l’antistante ponte trasbordatore. Al vertice nord esiste un tratto a doppio scartamento per le locomotive della primitiva GWR che il visionario Lord Brunnel volle a scartamento largo per ottenere con locomotive coeve alla nostra Bayard velocità superiori ai 100km/h.
Sabato 20 mi reco di buon mattino alla stazione di Haling Brodway adiacente al mio hotel e prendo un treno per Oxford che dopo poco più di un ora mi fa scendere nella stazione di Didcot Parkway. Arrivo quasi un ora prima dell’apertura per gustarmi, nonostante il vento impetuoso qualche transito che nella blindatissima Londra sarebbe quasi impossibile vedere. La mia costanza viene premiata e così tra il viaggio di andata e la sosta sul marciapiede posso godere nel veder passare più di una decina di merci con le onnipresenti Class 66, il treno diagnostico di BRN con una Class 37 e oltre alle DMU (diesel Multiple Unit) con le quali ho viaggiato, diversi HST (Higt Speed Train), i primi ad alta velocità Diesel ora riverniciati nella nuova ma antica liverea GWR verde con scritte e filetti dorati…veramente belli!
Arrivato il momento di entrare basta che scenda nel sottopassaggio e invece di andare verso il fabbricato viaggiatori imbocco il lato opposto dove una porta fa accedere direttamente all’impianto. C’è da dire che mentre aspettavo sul marciapiede già era possibile vedere le locomotive accese in lontananza che si attestavano ai propri convogli.
Una volta entrato c’è veramente l’imbarazzo della scelta e se uno si comporta con la compostezza britannica è possibile andare ovunque salvo indicazioni restrittive trovate solo in officina. Forse con l’atteggiamento nostrano sarebbero volati via già tonnellate di “souvenir”… Do mano alla macchinetta fotografica, mi lascio scarrozzare su e giù dai convogli in servizio, mi godo la diesel da manovra che manovra per la sua manutenzione (fuori programma), scambio due chiacchiere con un volontario. Per chi vuole c’è un punto ristoro, un centro con giochi per bambini allestito in due carrozze, uno Shopping centre con tante pubblicazioni, gadget e DVD, una specie di antiquario che vende suppellettili, riviste e libri usati e modelli usati sempre a bordo di una carrozza agganciata ad una loco dismessa e prossimamente ci sarà l’apparato di Swindon che una volta dismesso è stato acquistato dalla fondazione e verrà reso di nuovo operativo per dimostrazioni in un padiglione apposito. ( http://www.swindonpanel.org.uk/ )
Al punto in cui terminano le due brevi linee con servizio a spola sorge un piccolo ma completo impianto della cessata primitiva GWR, quella a scartamento largo per avere velocità più che doppie rispetto alle prime locomotive free wheel che allora venivano prodotte, per intenderci le locomotive come la nostra Bayard. Li ci sono la Iron Duke e la Fire Fly due imponenti locomotive dell’epoca che ogni tanto vengono accese per sgranchirsi le bielle.
Torniamo ora alla star della giornata la locomotiva King Edward II che insieme alla piccola Saddle Tank andavano su e giù per l’impianto. Il momento più interessante è stato il rifornimento alla torre del carbone, spettacolo di altri tempi!
Di foto e cose da dire ce ne sarebbero tante ma il pomeriggio vola ed è ormai ora di tornare alla capitale, saluto con lo sguardo lo stupendo impianto e le macchine che vengono pulite e preparate per il giorno seguente. Alla prossima…chissà!
Articolo e foto prese il 20 Agosto 2016 di Raffaele Zampella.